Mercoledì scorso la Commissione europea ha escluso l'introduzione di una velocità minima di connessione Internet a banda larga nell'Unione europea tra gli obblighi di servizio universale delle telecomunicazioni. La misura è stata la proposta di punta della presidenza spagnola dell'UE nella prima metà del 2010. La Spagna è, insieme a Finlandia e Malta, gli unici paesi che hanno introdotto un minimo nella loro legislazione, che, nel caso spagnolo, è 1 megabit al secondo (Mbps).
Bruxelles sostiene che ci sono troppe differenze nel grado di diffusione della banda larga tra gli Stati membri e che sarebbe troppo costoso. Dopo aver effettuato un'ampia consultazione pubblica, l'Esecutivo comunitario "ha concluso che non sarebbe opportuno, in questo momento, stabilire un'unica velocità di connessione a banda larga a livello comunitario nelle regole del servizio universale".
"In particolare, il peso sul settore e l'impatto sui prezzi per gli utenti sarebbero maggiori negli Stati membri che attualmente hanno una bassa copertura della banda larga e bassi livelli di reddito", sostiene Bruxelles.
Il Ministero dell'Industria si è posto l'obiettivo fondamentale di includere la banda larga nel servizio universale. Anche se con un anno di ritardo, l'obbligo di offrire una connessione a 1 Mbps su tutto il territorio nazionale sarà una realtà a partire dal 1° gennaio 2012. Il servizio sarà fornito da Movistar, unico operatore che si è presentato al concorso, nei prossimi cinque anni .
L'autorità di regolamentazione ha fissato il prezzo di questo collegamento a 19,90 euro al mese più il canone telefonico di 13,97 euro (e la corrispondente IVA). Come quota di iscrizione gli utenti pagheranno 38,1 euro (83,53 euro per chi non dispone di una linea telefonica). La connessione sarà da 1 megabyte ma con un limite di traffico di 5 Giga (una volta superato si navigherà a 128 kilobit).