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'Software libero' per i governi in crisi

05/03/2009
XPinyol

Alcuni governi stanno scoprendo che una risorsa per ridurre i costi è disponibile a portata di clic. Gli inglesi sono stati gli ultimi ad aprire gli occhi sul software libero e a rendersi conto che questo può essere un buon modo per risparmiare denaro per i suoi contribuenti; Per utilizzare questi programmi non è necessario pagare alcun tipo di licenza. La Spagna, a livello europeo, supporta da tempo i software di tutti.

In un comunicato reso pubblico la scorsa settimana, il British Information Council (CIO) sottolinea la necessità di “costruire una cultura 'aperta' di riutilizzo e sviluppo condiviso tra il governo e i suoi fornitori, con l'obiettivo di stimolare l'innovazione e ridurre i costi”. Il dirigente britannico vede chiaramente la necessità di "lavorare con integratori di sistemi e fornitori" affinché le loro soluzioni incorporino standard aperti.

Il CIO sottolinea inoltre che il governo deve scegliere, quando c'è parità in materia qualitativa, il software libero o open source rispetto al software proprietario, sebbene il prezzo non sia l'unico motivo. "Quando la differenza di costo non è significativa, le applicazioni open source dovrebbero essere scelte per la loro flessibilità." Questi programmi consentono a chiunque di manipolare il proprio codice e di ricavarne altri prodotti, purché venga rilasciato con lo stesso tipo di licenza.

In Canada, il governo ha lanciato una richiesta ufficiale di informazioni a metà gennaio chiedendo la partecipazione dei cittadini all'implementazione dell'open source a livello amministrativo. Il linguaggio utilizzato nella petizione rivela che la riduzione dei costi è la priorità principale dell'esecutivo canadese: si chiedono "licenze gratuite". Attraverso un sondaggio, gli utenti di Internet sono incoraggiati a partecipare e contribuire con idee su come implementare e gestire l'open source.

Spagna, alla guida dell’Europa

Il Centro nazionale di riferimento per l'applicazione delle TIC (CENATIC), dipendente dal Ministero dell'Industria, ha recentemente pubblicato un rapporto sulla situazione in Spagna. Si precisa che il paese è "tra i più attivi nell'UE in termini di adozione di applicazioni open source" e che molte delle iniziative open source stanno avendo grande accettazione nel settore pubblico.

"Il vantaggio principale per le amministrazioni risiede nel riutilizzo, nel risparmio sui costi derivante dalle licenze e nella non dipendenza da un fornitore specifico", affermano fonti dell'Osservatorio nazionale sul software open source (ONSFA). Gli svantaggi, secondo il rapporto CENATIC, sono la disponibilità limitata di tecnici specializzati nell'open source, la mancanza di pubblicità e la preinstallazione di programmi proprietari su molti computer.

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