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Sito di AGOSTO 2019: Ratafía catalana

Liquore tradizionale con più di mille anni

Lo Jäggermeister catalano è nato prima dello Jäggermeister

Noci verdi, chiodi di garofano, Maria Luisa, noce moscata e cannella. Questi sono i 5 elementi che un liquore alle erbe deve contenere per poter essere commercializzato come Ratafia. 

I liquori alle erbe erano conosciuti già al tempo dei Greci e dei Romani, ma fu solo nel Medioevo che i frati dei monasteri elaborarono e perfezionarono le formule per realizzare bevande spiritose con frutti e piante aromatiche, molte delle quali con funzioni curative. 

Queste formule arrivarono presto nelle case. Ogni contadino preparava la propria ratafía e ognuno dava il suo tocco speciale al liquore, un segreto ben custodito che si tramandava di padre in figlio. 

Con l'abbandono delle attività rurali e lo spostamento della popolazione verso le città, la produzione familiare e artigianale della ratafía è regredita e il consumo è diminuito. Tuttavia, in Catalogna la ratafía è stata prodotta con continuità e negli ultimi anni ha conosciuto una ripresa. Attualmente se ne producono circa 500.000 litri all'anno.

Tutela del marchio

Nel 1985 la Ratafía catalana è stata riconosciuta come Denominazione di Qualità. Per gestire l'Identificazione Geografica Protetta (IGP), è stato creato un Consiglio di regolamentazione. Questa ha il compito di rappresentare, difendere, garantire e promuovere la IDG ed è dotata di un proprio organo direttivo.

Il web

Nel settembre 2019, vista la grande crescita del consumo di ratafia, il consiglio regolatore si è rivolto a Indian Webs per realizzare ex novo un sito web sulla Ratafia Catalana IGP. Ci siamo subito accordati nel definire gli obiettivi della pagina: 

 

Firmato dal nostro blogger
Geronimo

Elaborazione

La preparazione della Ratafia Catalana è tradizionalmente legata al calendario Santoral, da qui il detto “Le erbe di San Giovanni hanno virtù tutto l'anno”. Pertanto, in Catalogna il calendario tradizionale raccolto da diversi autori era il seguente: la raccolta di nuove erbe ed erbe aromatiche è associata a San Juan, cioè al periodo in cui sono in piena stagione. Per San Pietro, se le erbe sono state conservate, si fa il miscuglio. Per la Vergine d'Agosto imbottiglia. E finalmente a Natale si insinua. La degustazione può avvenire dopo Natale, anche se c'è chi non aspetta e la fa per Ognissanti [G. Rossi, 1986; J. Fabrega, 2001; J. Quintana, 2011; A. Figueras e MT Castellón, 2012].

Già i santi, quindi, indicavano le quattro fasi della produzione: raccolta, macerazione, abbellimento e imbottigliamento.

Dati di progetto

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